Una notte, le fiamme erano stelle
e tu gridavi al loro piccolo bagliore.
E io ero l’unica a goderne.
Oltrepassato lo scudo di metallo,
colpisti il mio tallone,
mentre giocavi sotto contratto,
e io non avevo copione.
Hai creduto che io ti mentissi,
ma sussurravo, sussuravo
perchè tu non udissi
di avvicinarti ai miei fianchi,
di correre la musica,
fino a morirne, stanchi.