E c’è il calore di cento palazzi
il sudore della pausa
ed il fumo del principio
Il vetro da cui cola il rosa
e le spine che ti bucano le narici
E c’è un uomo con il suo colore
lo stesso colore aggrappato a un muro
che vuole dimenticare ma non si screpola
che ogni mattina risorge
e dà vita alla sua esistenza
e a quella di chi popola.