Oggi è una giornata così bella che ti porterei a palazzo Barberini, e dopo la salita finiremmo di sudare sotto la quercia e sotto l’acqua della fontana.
E’ così bella che ti porterei su quel ponte a Roma Nord che da su un vicolo cieco, su una chiesa abbandonata e su un parcheggio.
E’ così bella che ti porterei alle osterie di Testaccio, mi farei prendere in giro per la mia verdura nel piatto, ci sfioreremmo le ginocchia di proposito sotto il tavolo.
E’ così bella che ti porterei a Ostia Antica e ci scaveremmo le mani e osserveremo i mosaici, e ci ritaglieremmo del tempo per tuffarci in mare.
E’ così bella che compreremmo la birra al discount, ruberemmo un paio di arance nel giardino dell’Aventino, e ne lasceremmo essiccare la buccia sulla pelle.
E’ così bella che ti guarderei per ore sdraiati sul letto, e mi assicurerei di tenerti forte la mano, prima di chiudere gli occhi.
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Bicchieri rotti, sei sorrisi che si stendono.
Schegge trapassano i cervelli;
ora il diavolo si può avvicinare e consigliare il piatto del giorno.Un piede scivola fuori dalla sua casa.
E lei si avvicina.
Sulla panchina, si siede ed è l’anniversario
di quella che ero un anno fa,
delle magliette colorate dei comici.
Di quelle magliette che ti hanno fatto allontanare…Il mio amore che sa di un frutto esotico.
Non c’è nient’altro che io possa offrire.
La mia ilarità pesa sulle guance
Mentre io accarezzo le tue,
son curvate di divertimento.La sera si chiude,
l’amore è stato venduto all’asta.
Non è questa frase che mi suona familiare…
Sono i miei passi verso un’altra stanza,
che non mi appartiene,
che non sarà mai mia, né sua, né di lei.